Mi presento
Vito Santoiemma nasce a Matera nel 1953. Negli anni ’70 vive per 5 anni a Firenze e frequenta
la Facoltà di Architettura. Oltre allo studio dedica la maggior parte del suo tempo
alla realizzazione di borse in cuoio che vende su un “tappetino” sul Ponte Vecchio
riuscendo così a finanziare la sua permanenza.
Li a Firenze conosce Stella, una ragazza siciliana che dopo un anno sposa e, insieme a lei,
si trasferisce per 10 anni a Comiso (Ragusa) dove apre uno studio di grafica e pubblicità.
A Comiso è attratto e stregato dalla miriade di volti in pietra di donne, opera dei maestri
scalpellini delle cave circostanti.
Quei volti di pietra saranno il primo approccio alla riproduzione su specchio e alle prime
sperimentazioni di sabbiatura.
Ho sempre apprezzato il contatto epidermico con la materia.
Che sia essa vetro, pietra, metallo….con la materia ci si può anche parlare….
la materia risponde.
Non ho mai dato molta importanza a quegli “artisti” che antepongono filosofia e
psicoanalisi dell’universo ai propri lavori costruendosi personaggi da favola.
L’artista che apprezzo è quello che non crea “opere” ma “lavori”, e soprattutto quello che
non compra recensioni ma lascia liberi di giudicare senza condizionamenti.